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sabato 20 ottobre 2012

ABUSI SESSUALI TRA GLI SCOUT

Il «Perversion file»: questo è il nome affibbiato all'esaustivo documento che svela al mondo una terribile verità e rischia di compromettere la vita a un ingente numero di persone. Vi sono contenute le prove relative agli abusi sessuali compiuti da molti capi scout ai danni di bambini e ragazzi americani iscritti alla nota organizzazione. E non sono numeri da poco: in questo dossier
ormai di pubblico dominio e che consta di 14 mila pagine, vengono accusati 1.200 scout per una quantità imprecisata di vittime. E, è opportuno evidenziarlo, si tratta di un atto che coinvolge dalla parte degli aguzzini anche i vertici apicali della «Boy scouts of America», i quali, pur venendo a conoscenza dei fatti, non sporsero mai denunce coprendo anzi i carnefici. E' stato il Los Angeles times ad entrare in possesso delle famigerate carte che inchiodano questa organizzazione che coinvolge circa 4 milioni di americani e che ramifica i suoi accoliti in tutto il mondo Italia compresa (per un totale di 40 milioni di unità). I dirigenti, a quanto pare, avrebbero spinto alle dimissioni i colpevoli, allontanandone alcuni mistificando le cause dell'epurazione, ma stendendo un velo di omertà e lavando, come si suol dire, i panni sporchi in famiglia.
Impossibile non pensare ai casi di pedofilia che scossero tempo fa il Vaticano e che, è corretto scriverlo a chiare lettere, non sollevano da colpe l'attuale pontefice (che mai denunciò crimini di cui seppe). Insomma cambia l'ordine degli addendi ma il risultato non cambia: in entrambi i gruppi qualcuno, per non rovinare il «buon» nome della casa, celò la realtà.
Ma i nodi vengono al pettine e la notizia del «Perversion file» (nome decisamente sintomatico della gravità del discorso) preconizza scenari futuri all'insegna di processi e avvocati alacremente impegnati nella difesa degli abusati e nell'accusa a chi violentò.
Il discorso si può allargare alla deriva etica di cui si macchiano alcune persone che, elevate a posizioni istituzionali, esercitano pressione e potere nei confronti dei loro sottoposti. E lo scoutismo, apertosi nel 1907 come movimento non politico da Robert Baden-Powell, riceve uno scossone terribile. Basato non solo sulla non violenza ma anche su una pedagogia per i giovani connessa a un civismo responsabile morale, fisico e spirituale, non comprende nel suo statuto filosofico di certo l'abuso sessuale quale presupposto da sposare.
E il suo fondatore probabilmente si starà rivoltando nella tomba constatando che le organizzazioni, funzionanti sulla carta, talvolta vengono rovinate dagli uomini e dai loro vizi.