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lunedì 12 agosto 2013

ELISABETTA BALLARIN EX BESTIE DI SATANA VERSO UNA NUOVA VITA


Elisabetta Ballarin in un'immagine di qualche anni fa
«Mi scusi, mi sa dire l’orario del pullman per Menzino?». Ha voglia di scherzare Pietro Giuseppe Ziliani, sindaco di Monte Isola, incuneato nel lago d’Iseo, paesaggi che secondo la leggenda avrebbero ispirato anche Leonardo. La ragazza al computer raccoglie lo scherzo. Occhi chiarissimi, viso privo di trucco, capelli raccolti sulla nuca, camicetta candida, gonna nera, Elisabetta Ballarin interrompe una traduzione in inglese e accenna un sorriso.
Ventotto anni compiuti una settimana fa, una condanna a 22 anni per concorso con il fidanzato Andrea Volpe e con Nicola Sapone nell’ultimo omicidio delle Bestie
di Satana, quello di Mariangela Pezzotta. Un delitto che è anche una mattanza e uno scempio. La sera del 24 gennaio 2004 in uno chalet di Golasecca, nella brughiera del Varesotto, Mariangela viene prima ferita da Volpe con un colpo di pistola al viso e poi finita a badilate da Sapone. È stata a lungo legata a Volpe, quelli della setta temono che possa rivelare qualcosa delle loro efferatezze, compiute prima che la Ballarin si legasse a Volpe.
In semilibertà dal carcere bresciano di Verziano, Elisabetta Ballarin nei fine settimana e fino a tutto settembre lavorerà nell'ufficio turistico di Monte Isola.

Elisabetta, oggi come vive?
«Vorrei cambiare vita, l’ho già cambiata, ma non riesco a lasciarmi alle spalle il mio passato».

Come si fa sentire il suo passato?
«Per esempio quando leggo i giornali, soprattutto quando vedo certi titoli dove il mio nome viene associato alle Bestie di Satana. Non ero una di loro, non ne ho mai fatto parte».

Un grande peso.
«Sì, ma non m’importa. Quello che mi dispiace è che ricada su quelli che ho vicino. Ho accanto delle persone senza pregiudizi. Ma a loro volta si trovano a essere giudicate da altri. Ogni volta che mi riaffaccio alla vita, sento la responsabilità che questo peso ricada anche sugli altri».

Dopo tanti anni, cosa si rimprovera?
«Ho incontrato un uomo molto cattivo, che aveva dieci anni più di me e mi ha portato su quella strada, la droga e il resto. Sono stata debole. Mi rimprovero questo: di essere stata molto debole. Ne sono uscita. Sono uscita dalla droga, da tutto».

Andrea Volpe potrebbe tornare libero fra non molto.
Un lampo di vera paura attraversa lo sguardo di Elisabetta Ballarin.
«No. Non voglio incontrarlo. Ci ho messo tanto tempo a farmi passare la paura di trovarlo per strada».

Il padre di Mariangela Pezzotta le ha sempre riconosciuto il diritto di rifarsi la vita, le ha 
fatto anche gli auguri per il lavoro.
«Lo so. Ma per favore, non parliamone. Sono cose mie».

Elisabetta, il futuro?
«Lo vedo a Brescia, nel Bresciano. Ho fatto l’università, ho i miei amici, le conoscenze. Vorrei essere dimenticata. Non vorrei che ogni volta che cambierò casa o cambierò lavoro si tornasse a parlare di me. Non vorrei che i miei figli fossero additati come i figli di Elisabetta Ballarin».

Hai mai pensato di vivere a Monte Isola?
«Sì, ci ho pensato, questo è un paradiso. Non mi dispiacerebbe lavorare sempre qui».

Potrebbe essere una scelta di vita definitiva? Anche con una persona vicino?
«Non lo escludo».

Quale accoglienza le ha riservato l’isola?
«Ottima. Devo ringraziare il sindaco, i volontari e il personale dell’ufficio turistico, che mi sono vicini».

Com’è la vita nel carcere di Verziano?
«Verziano si differenzia dalle altre strutture carcerarie perchè ha spazi, specie per le donne. Le stanze sono ampie e la direzione eccezionale. Mette in atto molti progetti per noi. Purtroppo non c’è molto lavoro. La crisi si sente anche là».

Fonte: www.ilgiorno.it