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giovedì 13 marzo 2014

LA TRUFFA DELL'ACQUA BENEDETTA


Ci tengo a specificare che con l'articolo che segue questo blog non intende demonizzare i pellegrinaggi a Lourdes o in altre località spirituali. Sebbene io non sia cristiano praticante, nutro rispetto per coloro i quali si avvicinano a tali opportunità con speranza e per i volontari che da tanti anni profondono energie per accompagnarvi i malati. Prendiamo dunque quanto
segue come riflessione su come l'uomo escogiti ogni forma di comportamento per guardagnare con la menzogna e sulle spalle degli altri.

Per non fare di ogni erba un fascio (il giornalismo moderno è zeppo di generalizzazioni che distolgono l'attenzione al vero cuore delle questioni), vi invito a leggere una mia intervista a un volontario che meritoriamente lavora in questo settore. 


CLICCA QUI PER L'INTERVISTA !!!
                                                                                                                                   
                                                                                                                                Alessio Bacchetta


Ci sono anche alcuni veneziani sia fra gli accusati sia fra le vittime di una truffa con acqua benedetta proveniente dai santuari di Lourdes, Fatima e Medjugorje. Il sostituto procuratore di Ancona Giovanna Lebboroni ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque persone nell'inchiesta sulle false cure con un cocktail di quelle acque.
L'udienza preliminare davanti la gup Paola Moscaroli si terrà il 25 marzo: imputati la biologa Enza Maria Ciccolo, indagata per le presunte cure nel suo studio Giba a Svarchi di Numana (Ancona), la figlia Cinzia Valente e altri tre collaboratori (Vittoria Semenza, Teonisto Alabò e Mariangela Di Cagno) delle filiali di Milano, Venezia e Bari. Tutti gli imputati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
Nel 2012 i carabinieri del Nas misero i sigilli a quattro locali e a un laboratorio dove venivano preparati i flaconi di acqua da rivendere ai pazienti, e sequestrarono 4mila fiale per un valore di circa 3 milioni di euro. Nel procedimento sono individuate 27 parti offese tra cui gli Ordini dei medici di Ancona, Bari e Venezia. La Ciccolo sostiene invece di non aver mai fatto promesse di questo genere bensì di aver aiutato solo le persone a ritrovare l'equilibrio attraverso le particolari frequenze delle acque sante.

Fonte: www.noncipossocredere.com