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lunedì 22 settembre 2014

SETTIMANA MONDIALE PER L'ABOLIZIONE DELLA CARNE

Secondo il rapporto Italia 2014 dell'Eurispes vegani e vegetariani rappresentano il 7,1% della popolazione italiana (pari a circa 4,3 milioni di persone).
Il dato, in aumento dell'1,1% sul 2013, evidenzia un fatto incontrovertibile: negli ultimi anni il numero degli italiani che hanno detto addio alla bistecca è aumentato in maniera vertiginosa, con una tendenza che sembra destinata a consolidarsi anche nel prossimo futuro. Conferme in tal senso arrivano anche dal mondo della (grande) distribuzione con i
punti vendita che hanno iniziato a dedicare spazio anche ai prodotti vegan.
Così l'Enpa in occasione della “Settimana mondiale per l'abolizione della carne”, che ha preso il via sabato 20 settembre: «Il successo delle diete “veg” è un fenomeno molto complesso – spiega la presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi - ci sono, prioritarie, motivazioni etiche legate al rifiuto di contribuire alle sofferenze ed alla morte di miliardi di animali. Ma ci sono anche gli aspetti relativi alla sostenibilità ambientale e alla tutela della nostra salute.» Infatti, nonostante martellanti campagne pubblicitarie presentino il consumo di carne come indispensabile per adulti e bambini, i dati dicono ben altro.
Un recente studio pubblicato sul "British Journal of Cancer" dimostra ad esempio che i vegetariani e vegani hanno minore probabilità di manifestare patologie tumorali di chi si nutre di proteine animali. In particolare, i vegetariani hanno il 45% di possibilità in meno di manifestare leucemie ed altre patologie tumorali del sangue e il 12% di possibilità in meno di manifestare patologie tumorali, e fino al 97% in meno di patologie cardiovascolari. Sull'ambiente, l'industria della carne ha un impetto non meno devastante. Il 26% del Pianeta è "invaso" dagli allevamenti animali che ogni anno producono oltre 1500 miliardi di tonnellate di deiezioni che sono la causa dell'emissione del 18% dei gas serra. La zootecnia inoltre impiega oltre il 70% dei terreni agricoli ed è responsabile della distruzione della biodiversità.
«Insomma – aggiunge Rocchi – le diete “veg” rappresentano la conditio sine qua non per garantire un futuro al pianeta e a tutte le creature che lo abitano, uomini compresi. In questo senso, la crescita di vegetariani e vegani dimostra che le persone lo stanno capendo, malgrado l'opera di disinformazione compiuta da alcuni portatori di interesse.»

Fonte: www.quotidiano.net